Nuova Riveduta:

Giobbe 42:3

Chi è colui che senza intelligenza offusca il tuo disegno?
Sì, ne ho parlato; ma non lo capivo;
sono cose per me troppo meravigliose e io non le conosco.

C.E.I.:

Giobbe 42:3

Chi è colui che, senza aver scienza,
può oscurare il tuo consiglio?
Ho esposto dunque senza discernimento
cose troppo superiori a me, che io non comprendo.

Nuova Diodati:

Giobbe 42:3

Chi è colui che offusca il tuo consiglio senza intendimento? Per questo ho detto cose che non comprendevo, cose troppo alte per me che non conoscevo.

Riveduta 2020:

Giobbe 42:3

Chi è colui che senza intelligenza offusca il tuo disegno? Sì, ne ho parlato; ma non lo capivo; sono cose per me troppo meravigliose e io non le conosco.

La Parola è Vita:

Giobbe 42:3

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Giobbe 42:3

Chi è colui che senza intendimento offusca il tuo disegno?... Sì, ne ho parlato; ma non lo capivo; son cose per me troppo maravigliose ed io non le conosco.

Ricciotti:

Giobbe 42:3

«Chi è costui che senza cognizione ottenebra il consiglio [divino]?»«Io perciò ho parlato insipientemente e di cose che oltrepassano la mia cognizione.»

Tintori:

Giobbe 42:3

Chi è colui che senza capir nulla scombuia i disegni? Sì, ho parlato da stolto, e di cose che oltremodo passano la mia intelligenza.

Martini:

Giobbe 42:3

Chi è costui, che privo di senno avviluppa i consigli (di Dio)? Io perciò ho parlato da stolto, e di cose che infinitamente sorpassano il mio sapere.

Diodati:

Giobbe 42:3

Chi è costui, che oscura il consiglio senza scienza? Perciò, io ho dichiarata la mia opinione, Ma io non intendeva ciò ch'io diceva; Son cose maravigliose sopra la mia capacità, Ed io non le posso comprendere.

Commentario abbreviato:

Giobbe 42:3

Capitolo 42

Giobbe si sottomette umilmente a Dio Giob 42:1-6

Giobbe intercede per i suoi amici Giob 42:7-9

La sua rinnovata prosperità Giob 42:10-17

Versetti 1-6

Giobbe era ormai consapevole della sua colpa; non parlava più a sua scusa; si aborriva come peccatore nel cuore e nella vita, soprattutto per aver mormorato contro Dio, e si vergognava di se stesso. Quando l'intelligenza è illuminata dallo Spirito della grazia, la nostra conoscenza delle cose divine supera di gran lunga quella che avevamo prima, come la vista degli occhi supera la relazione e la fama comune. Con gli insegnamenti degli uomini, Dio ci rivela il suo Figlio; ma con gli insegnamenti del suo Spirito ci rivela il suo Figlio in noi, Gal 1:16, e ci trasforma nella stessa immagine, 2Cor 3:18. Ci interessa essere profondamente umiliati per i peccati di cui siamo convinti. Il disprezzo di sé è sempre il compagno del vero pentimento. Il Signore porterà coloro che ama ad adorarlo nell'abbattimento di sé, mentre la vera grazia li porterà sempre a confessare i loro peccati senza autogiustificarsi.

Riferimenti incrociati:

Giobbe 42:3

Giob 38:2
Sal 40:5; 131:1; 139:6; Prov 30:2-4

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